La ionoforesi, anche detta galvanoterapia, è una tecnica elettroterapica che attraverso un flusso di corrente continua unidirezionale, si occupa di somministrare dei farmaci nel corpo solo attraverso l’epidermide, in maniera più efficace e profonda. Infatti, questo metodo di medicazione farmacologica permette di concentrare in una piccola superficie, una grossa quantità di farmaco. Per semplificare, si tratta di una specie di “iniezione senza ago“.
La ionoforesi è particolarmente adatta per le patologie dei tessuti periarticolari e delle articolazioni (soprattutto i disturbi trofici degli arti, le ipotonie e ipotrofie muscolari, paralisi spastiche e nevralgie).
L’apparecchio per ionoforesi genera la corrente continua tra la cute e l’elettrodo (che non entra in contatto diretto con la pelle: c’è sempre l’interposizione di una spugna) che, a sua volta, trasforma la soluzione delle sostanze medicamentose in ioni che vengono introdotti nella zona di dolore o contrattura. In questo modo il principio attivo specifico del farmaco agirà, secondo le sue caratteristiche fisico-chimiche, in quella zona specifica del corpo.
I principali punti di accesso degli ioni sono gli sbocchi delle ghiandole sudoripare, quelle sebacee e gli orifizi dei peli.
L’apparecchio per ionoforesi è indicato per dolori infiammatori, post-traumatici, per artrosi, artriti, reumatismi, contratture muscolari di vario tipo, cellulite e per gli edemi chirurgici.
Tuttavia questo tipo di trattamento non è adatto per tutti. Qualche controindicazione potrebbe presentarsi per i portatori di pacemaker, per chi soffre di epilessia. Inoltre se sconsiglia l’uso di un apparecchio per ionoforesi se si hanno lesioni cutanee o parti metalliche presenti nelle articolazioni.
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